“Il museo – ha scritto André Malraux – è uno dei luoghi che danno la più alta idea dell'uomo”. Il museo non può, in sintesi, essere una istituzione statica consegnata alle nostalgie della memoria, ma deve invece rivolgersi alla società quale promotore di cultura, non statico nella sua essenza, volano di attività collaterali: ricerca, convegni, dibattiti, approfondimenti. Il museo scientifico si embrica con la biblioteca e l'archivio, i quali – in accordo con Giovanni Spadolini – hanno assolto la funzione istituzionale di luogo centrale della ricerca storico-scientifica e di laboratorio, ove l'alacrità nel conservare i documenti si sposa con il fervore degli studi sulle carte.
In questo contesto ideale e intellettuale nacque e si è sviluppato questo Museo, in quanto il legame col passato prepara e aiuta l'intelligenza storica, condizione di ogni avanzamento culturale e civile. In estrema sintesi il museo è un'istituzione che si incardina tra memoria e cultura. L'archivio del futuro – diceva Vico – sta nei profondi mari della memoria e nelle sterminate antichità del passato. Sono presenti nel Museo opere e documenti di gregari i quali, come massa silenziosa e operante e come singoli, hanno lavorato per la disciplina radiologica. Molti sanno ed anche quelli che sapevano, molto hanno dimenticato. Molte cose furono vissute o, per lo meno, furono conservate solo nelle carte.
Prof. Adelfio Elio Cardinale